Anche l'esplorazione di questi due corpi celesti è volta alla ricerca di eventuali forme di vita, dato che il primo è ricoperto da ghiacci che probabilmente nascondono un oceano sottostante e il secondo presenta ingenti quantità di metano liquido che formano fiumi, laghi e mari, proprio come l'acqua fa sulla Terra.
L'esplorazione di Europa si baserà sui dati che fornirà la sonda NASA Juno, una volta entrata in orbita gioviana nel 2016. Dopo di essa potranno essere avviate due nuove missioni.
La prima dell'ESA è già finanziata, si chiama JUICE (JUpiter ICy moon Explorer) e partirà nel 2022 per arrivare nei pressi del gigante gassoso nel 2030. Studierà a distanza ravvicinata, come detto, soprattu Europa, ma anche Ganimede e Callisto.
La seconda è ancora in progetto, ma potrebbe entrare in atto anche nel 2020 se finanziata in tempo. La missione è ambiziosa: si cercherà di mandare su Europa un lander, facendone esplorare il sottosuolo alla ricerca dell'ipotetico oceano fino ad ora solo teorizzato.
Per fare ciò, bisognerebbe far atterrare la navicella in una delle innumerevoli faglie di rottura del ghiaccio di cui è ricoperta la luna, causate dal fortissimo stress gravitazionale subito dal gigante gassoso intorno a cui orbita.
Sopra laghi di Titano...
La fase di esplorazione è invece già ampiamente avviata per quanto riguarda la luna di Saturno, Titano. Il satellite naturale è infatti già stato studiato dalla missione Cassini-Huygens. La sonda Cassini, ora in orbita intorno al "Signore degli Anelli" ne ha fotografato la superficie; il lander Huygens è atterrato sulla sua superficie scattando foto sorprendenti e raccogliendo dati e informazioni importantissime. La NASA e il SETI institute stanno già testando un robot galleggiante nelle estreme condizioni della Laguna Negra sulle Ande. Come ha spiegato l'astrobiologa Nathalie Cabrol, a capo del team di ricerca, attualmente si studiano sulla terra le missioni da inviare in ambienti ostici, come 10-15 anni fa si studiavano le tenologia da mettere a punto sui rover marziani nel deserto.
Per ora non possiamo che goderci le bellissime foto della sorprendente missione saturniana (tra le quali quelle di Terra e Luna riprese dall'orbita del pianeta gassoso), in attesa di nuovi sviluppi. In basso ad esempio, un mosaico di foto scattate dal lander Huygens il 14 gennaio 2005, poco prima di atterrare sulla superficie di Saturno, dove è rimasta operativa solo per poche ore. Nell'immagine si può notare la costa di uno dei laghi di metano, con alcuni canali e fiumi che vi affluiscono (sul satellite è presente un ciclo del metano analogo a quello dell'acqua sulla Terra).
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