Oggi, 20 luglio 2013 ricorrono i 44 anni dal l'arrivo dell'uomo sulla Luna; è il primo anniversario dell'allunaggio senza l'astronauta Neil Armstrong, deceduto nell'agosto scorso.
Dopo quattro giorni di viaggio trasportato dall'immenso Saturn V, il modulo lunare "Eagle" (Aquila) toccò con le sue gambe meccaniche il suolo lunare con due uomini a bordo, segnando per sempre la storia dell'umanità: erano le 20:18 (ora americana) del 20 luglio 1969.
Dopo altre sei ore interminabili di preparativi, alle 2:56 del 21 luglio 1969, finalmente la porta dell'Eagle si aprì e Neil Armstrong portò ufficialmente con il suo "piccolo" passo l'umanità sul nostro satellite naturale. I primi uomini camminarono nel Mare della Tranquillità, in una "Magnifica desolazione" descritta da "Buzz" Aldrin.
Non soffermiamoci però ancora su come l'uomo abbia potuto raggiungere il suo sogno più grande, (basta una piccola ricerca per ritrovarsi di fronte gli stratosferici numeri della missione). E' invece molto più interessante indagare su cosa abbia significato veramente per l'umanità "conquistare" la Luna. Fin dalla notte dei tempi, gli uomini hanno guardato quel "multiforme" corpo celeste, non comprendendo la natura delle sue trasformazioni: piena o a falce, ha sempre affascinato e influenzato le nostre fragili esistenze. Si può dire che abbia accompagnato la nostra storia, lei era sempre lì nel cielo quando i faraoni regnavano sul popolo egizio, quando i pensatori greci si interrogavano sulla nostra esistenza, quando gli imperatori romani conquistavano tutto il mondo allora conosciuto. Solo di recente siamo riusciti a comprendere gli enigmi del nostro satellite, così egocentrico, così meraviglioso. Portare lì il nostro ingegno ha significato dare sfogo a quel nazionalismo rimasto dopo la Guerra Fredda. E' successo però qualcosa di più: insieme alla bandiera americana, sul nostro satellite ora sventola quella del mondo, dell'umanità intera. ‹‹ E' bastato relegare in soffitta dogmi e sofismi per mettere un piede sulla Luna ›› afferma Francesco Burdin ad indicare come questo piccolo gesto abbia unito per un unico scopo miliardi di uomini da ogni parte del mondo di diversa cultura, religione, credo politico, ma con gli stessi sogni, le stesse speranze, le stesse ambizioni.
Per entrare ancora di più nel significato poetico dell'allunaggio, possiamo vedere invece l'amaro prezzo della missione Apollo 11. Oltre ai 150 miliardi di dollari spesi nelle missioni Apollo, arrivare sulla Luna ha significato strappare per sempre quel velo di mistero che la circondava. Questo il messaggio che traspare dalla breve ma intensa canzone "Apollo 11" scritta dal mio concittadino Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro. Nella canzone il genio del cantautore evidenzia come mai più vedremo la Luna, mai più nella storia dell'umanità, mai più fino alla fine del genere umano; mai più per noi sarà "Irragiungibile".
‹‹ Hai visto mai
che un piede poi basti
a cambiare la vita
se solo toccherà la Luna ››
Giuliano Sangiorgi
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