La particolarità dei due pianeti Kepler 66 e Kepler 67b è quella di orbitare intorno ad una stella simile al Sole, ma in un ammasso ricco di stelle ravvicinate tra loro. Si trovano quindi a sopportare enormi forze gravitazionali.
Secondo gli scienziati semplicemente non dovrebbero esistere. Einstein direbbe che lo spazio-tempo intorno a loro è estremamente curvato in maniera tale da non aver dovuto permettere la loro formazione a partire dai grumi di gas e polveri nella nebulosa protoplanetaria.
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All'interno dell'ammasso sono frequenti fenomeni violenti e catastrofici come l'esplosione di supernovae.
I due pianeti, poco più piccoli di Nettuno, sono stati scoperti grazie al fatto che il loro piano orbitale intorno alla stella dell'ammasso è allineato con il piano dell'osservatore terrestre. In questo modo si sono potute notare delle piccole eclissi grazie alle quali Kepler 66 e Kepler 67b si sono "mostrati" agli scienziati di diverse università americane e un'università tedesca in collaborazione con la NASA.
In questa rappresentazione artistica di Michael Bachofner si può notare come le stelle dell'ammasso siano molto ravvicinate tra loro.