Da qualche mese leggo la versione in lingua originale di National Geographic, un po' per fare pratica con l'inglese, un po' perché sono sempre stato molto attratto da film, libri, riviste in lingua originale.
Nel numero di ottobre, e precisamente nella rubrica "EXPLORE - science" (pag. 10 - 11) è presente un interessantissimo articolo sul futuro delle previsioni meteo spaziali.
Ne riporto una traduzione cercando di rimanere quanto più possibile fedele all'originale inglese.
PREVISIONE DI FENOMENI
Il meteo spaziale potrebbe essere a prossima frontiera delle previsioni meteorologiche. Gli scienziati vogliono comprendere come nello spazio alcune forze causino eventi come le tempeste geomagnetiche che possono disturbare la rete dei sistemi GPS sulla Terra.
Lo scorso marzo, la NASA ha lanciato la missione biennale MMS (Magnetospheric Multiscale Mission) per studiare la "riconnessione magnetica", un fattore chiave di quello che gli scienziati chiamano meteo spaziale, che "inizia con un vento composto da particelle provenienti dal sole" dice Bill Paterson, scienziato del programma MMS. Quattro identiche navicelle spaziali stanno ora orbitando attorno alla Terra, misurando le tracce di questo fenomeno.
Invece di pioggia e tornado, bisogna pensare a getti di plasma energizzato dalla riconnessione magnetica. I fenomeni del meteo spaziale sono generati dall'unione e dal distaccamento di campi magnetici, che rilasciano un'energia esplosiva.
Questo tipo di disturbo può interferire con i computer delle navicelle spaziali e rendere le aurore boreali piùù luminose. Ma "è difficile da prevedere" dice Paterson, "la riconnessione magnetica è un pezzo del puzzle." - Eve Conant
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