La magnitudine (dal latino magnitudo: grandezza) è forse l'unità di misura più importante nel'ambito dell'astronomia amatoriale. Essa esprime il grado di luminosità degli oggetti celesti (pianeti, stelle, ammassi, nebulose, galassie) ed è quindi il primo valore da controllare per prevedere se con il proprio telescopio si riuscirà ad osservare l'oggetto desiderato.
La scala dei valori che indicano la magnitudine celeste è molto particolare. Per motivi storico-tradizionali è infatti basata sui seguenti principi:
- Minore è la magnitudine, maggiore è la luminosità del corpo celeste
- La magnitudine può essere sia positiva che negativa (i valori negativi indicano una luminosità maggiore rispetto a quelli positivi)
- Un grado di magnitudine corrisponde a 2,5 volte l'equivalente valore di luminosità (Un oggetto di magnitudine 5 è 2,5 volte più luminoso di uno di magnitudine 6)
Attenzione però, poiché un oggetto estremamente
luminoso può apparire molto debole se si trova ad una grande distanza, questa
misura non indica la luminosità intrinseca dell'oggetto celeste, che viene
invece espressa con il concetto di magnitudine assoluta. La magnitudine assoluta indica la
luminosità di un corpo celeste posto alla ipotetica distanza di 10 Parsec,
ovvero 32,6 anni luce.
Nessun commento:
Posta un commento